L'Area Primavalle

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L'Area Primavalle

Contesto

L' Area Primavalle

L’area di Primavalle, situata alle pendici del Monte Musinè, è una delle aree piemontesi di maggiore biodiversità, ospitando numerose specie di animali e vegetali rari a livello nazionale e regionale. La zona comprende il Monte Musinè, i Laghi di Caselette, il Lago Borgarino e le aree limitrofe.

Il Musinè, nel versante esposto a Sud, presenta un clima marcatamente xerotermico, favorendo la proliferazione di specie di flora e fauna altrimenti molto rare nella nostra regione. Contrariamente alla zona medio alta del versante della montagna, particolarmente secca e spoglia, le pendici sono coperte da una rigogliosa e variegata vegetazione, che abbraccia anche i Laghi Superiore e Inferiore di Caselette. 

Distintiva è inoltre la geologia che caratterizza il sito, il monte Musinè è costituito in prevalenza da peridotiti e serpentiniti, rocce molto antiche formatesi nel mantello terrestre. Esse sono ricche in ferro, motivo per il quale il Musinè e i suoi suoli appaiono di una colorazione rossa-bruna nelle zone più alterate, condizione che permette la crescita di vegetali specializzati, adattati a vivere con alte concentrazioni di ferro e metalli pesanti, come Alyssum argenteum.

habitat

Rilevanza naturalistica

Questa particolare condizione, geomorfologica e climatica, permette la conservazione e la riproduzione di alcune specie floristiche e faunistiche in regressione o a rischio scomparsa in Piemonte.

Con ben 17 habitat di interesse comunitario l’elenco floristico supera le 900 taxa (tra specie e sottospecie), anche se alcuni non vengono confermati negli anni recenti a causa dei cambiamenti di clima avvenuti nel XX secolo. Le specie protette sono molte, tra cui: la Marsilea quadrifolia (una rara felce acquatica con foglie simili ai quadrifogli) che cambia colore in autunno o il Gladiolo Palustre (Gladiolus palustris Gaud) con i suoi fiori molto colorati. Ci sono poi molte specie particolarmente rare sia a livello nazionale che regionale, come la Peonia (Peonia officinalis) e la Parrocchia dei Fossi (Ludwigia palustris).

La Fauna

L' avifauna

Anche la fauna si presenta variegata e interessante, questo biotopo ospita infatti ben 30 specie animali protette, che lo rendono tra i più ricchi della regione. Basti pensare che sono state registrate 60 specie diverse di uccelli nidificanti, inoltre la presenza dei bacini lacustri rende questa zona ideale per diverse specie migratrici. Possiamo riconoscere due macrogruppi tra le 150 specie di uccelli presenti nell’area: avifauna specifica delle zone umide e quella non strettamente legata agli ambienti acquatici.

Vi sono infatti numerose specie legate ad ambienti tipicamente mediterranei che beneficiano della particolare situazione climatica del luogo, come l’occhiocotto (Sylvia melanocephala), la sterpazzolina occidentale (Sylvia cantillans), l’assiolo (Otus scops), il succiacapre (Caprimulgus europaeus), il biancone (Circaëtus gallicus), lo zigolo nero (Emberiza cirlus). 

Tra le specie di passo segnalate si ricordano il falco pellegrino (Falco peregrinus) e il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus); tra le migratrici e svernanti: il cormorano (Phalacrocorax carbo), il falco pescatore (Pandion haliaëtus), il tarabuso (Botaurus stellaris), il tarabusino (Ixobrychus minutus) e l’albanella reale (Circus cyaneus).

I mammiferi

L’Area Primavalle ospita anche molti mammiferi, come la volpe (Vulpes vulpes), il tasso (Meles meles), la faina (Martes faina), caprioli (Capreolus capreolus), scoiattoli (Sciurus vulgaris), lepri (Lepus europaeus) e roditori di piccola taglia. Sono inoltre probabili passaggi di lupi (Canis lupus), una specie fondamentale per gli equilibri ambientali che ha spontaneamente ricolonizzato il Piemonte a partire da piccoli nuclei superstiti dell’Appennino Centrale.

I rettili

Ma anche la popolazione di rettili e anfibi non scarseggia. Le specie di anfibi registrate sono 10 tra cui coesistono diverse specie di tritoni; mentre i rettili sono presenti con 10 specie differenti, tra cui una scoperta di rilievo recente è una popolazione di testuggine palustre europea (Emys orbicularis), molto rara a livello regionale e quasi estinta in provincia di Torino.

la fauna

Le farfalle e gli altri invertebrati

La rilevanza naturalistica dell’area è sottolineata anche dalla grande biodiversità degli invertebrati, il sito infatti ospita circa il 20% delle specie di farfalle italiane, di cui ben sette specie sono protette ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE, rendendo questa zona ancora più importante a livello nazionale e regionale. 

Esempi di queste sono specie come Euphydryas aurinia e Zerynthia polyxena, divenute sempre più rare se non estinte a basse quote e specie mirmecofile obbligate come Phengaris teleius, che vedono il proprio ciclo vitale dipendente da colonie di formiche del genere Myrmica e dalla pianta nutrice Sanguisorba officinalis.

Anche tra gli altri gruppi di invertebrati si trovano specie rilevanti dal punto di vista conservazionistico nell’area: sono segnalate 23 specie di ortotteri, tra cui Saga pedo, cavalletta predatrice delle praterie xerotermiche dalle dimensioni record (gli adulti raggiungono i 10 – 12 cm di lunghezza); tra i coleotteri si riconoscono specie saproxiliche (organismi che durante la fase larvale dipendono dal legno morto o marcescente) come Lucanus cervus e Cerambyx cerdo.

il paesaggio

La cava di magnesite

Non bisogna dimenticare che quest’area ospita anche una cava di magnesite, sfruttata già in periodo romano anche per la costruzione della villa romana di Caselette. La cava è stata inoltre molto importante per l’economia del paese, che l’ha sfruttata fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. 

La cava risulta importante anche per i numerosi ritrovamenti di Opale avvenuti nel corso degli anni. A questo proposito, nel 2023, l’associazione Ar.c.A. di Almese, insieme al Comune di Caselette e con il patrocinio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, ha organizzato una conferenza sull’Opale tenuta da due professoresse dell’Università di Pavia.

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Le attività e le aperture

Dal 2023 l’ associazione Ar.c.A. di Almese, in collaborazione con il Comune di Caselette, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, si occupa della gestione delle visite gratuite guidate da naturalisti.

Come la villa romana di Almese e la villa romana di Caselette, anche l’Area Primavalle è aperta al pubblico secondo un calendario di visite guidate gratuite ed eventi speciali.

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